domenica 4 novembre 2012

Troppo buono (T. Ferro)

La metà di una bugia non fa la verità
quindi nonostante tutto non potrò più amarti
e mi prendevo in giro
avevi tutta la vita davanti e lo capivo
la metà di ciò che penso non l’ho scelto solo io
perchè credere di amarti non sa bastarmi
e anche stringendoci
o parlandone e negandolo
ripenserai ancora
a tutto il bene che
ti ho dato solo e solamente io
ripenserai ancora
a quanto il niente tuo
per me fu tutto
e per sempre hai perso un pezzo di me
e lo sai che son stato troppo buono
ma che, stanco ormai, non posso più
tutto quello che ho sbagliato lo so bene anche io
ma non sono mai arrivato a sentirmi così tanto inutile
e in tempi avversi
ti salvai la vita tante volte, non ti accorgesti
ripenserai ancora a tutto il bene che
ti ho dato solo e solamente io
ripenserai ancora
a quanto il niente tuo
per me fu tutto
e per sempre ho perso un pezzo di me
e lo sai che son stato troppo buono
ma che, stanco ormai, non posso più
è vero è complicato odiarti
nessuno al mondo può negarlo
tantomeno oggi io, e…
è vero è complicato amarmi
nè io nè te ci riusciamo
io da sempre, tu per niente…
ripenserai ancora a tutto il bene che
ti ho dato solo e solamente io
ripenserai ancora a quanto il niente tuo
per me fu tutto
e per sempre ho perso un pezzo di me
e lo sai che son stato troppo buono
ma che, stanco ormai, non posso più.

sabato 3 novembre 2012

martedì 14 agosto 2012

Il giusto significato

«Non è facile pronunciare un giudizio su se stessi, ma credo di essere propenso a dare ai fenomeni, agli eventi e agli esseri esistenti al mondo il significato che più mi conviene. Non perché sia un opportunista - d'accordo, ammetto di avere in una certa misura anche questo difetto - ma perché al mondo si verificano spesso circostanze in cui, più che trovare una soluzione giusta, interpretare le cose nella maniera più conveniente aiuta a capire la loro natura.»

Murakami Haruki - La fine del mondo e il paese delle meraviglie

martedì 17 luglio 2012

Seconda legge di Chisholm

Quando tutto va bene, qualcosa andrà male.

Corollari:
1. Quando non può andar peggio di così, lo farà.
2. Se le cose sembrano andar meglio, c’è qualcosa di cui non stiamo tenendo conto.

sabato 16 giugno 2012

Ribellione

«Ursula si chiedeva se non era forse meglio sdraiarsi una buona volta nella tomba e che le gettassero sopra la terra, e chiedeva a Dio, senza timore, se credeva davvero che la gente fosse fatta di ferro per poter sopportare tante pene e mortificazioni; e chiedendo e chiedendo andava attizzando la sua stessa esacerbazione, e sentiva un'irreprimibile voglia di lasciarsi andare a imprecare come un forestiero, e di concedersi finalmente un istante di ribellione, l'istante tante volte anelato e tante volte rimandato di mettersi la rassegnazione nei fondelli, e mandare una buona volta tutto in merda, e togliersi dal cuore le infinite montagne di parolacce che aveva dovuto trangugiare in tutto un secolo di sopportazione.»

Cent'anni di solitudine (Gabriel García Márquez)

domenica 10 giugno 2012

Fiori e colori



Alcuni scatti di prova

lunedì 21 maggio 2012

Piove (ciao ciao bambina) - Domenico Modugno


Mille violini suonati dal vento
Tutti i colori dell'arcobaleno
Vanno a fermare una pioggia d'argento
Ma piove, piove sul nostro amor

Ciao, ciao, bambina, un bacio ancora
E poi per sempre ti perderò
Come una fiaba, l'amore passa:
C'era una volta poi non c'è più

Cos'è che trema sul tuo vizino
È pioggia o pianto dimmi cos'è
Vorrei trovare parole nuove
Ma piove, piove sul nostro amor

Ciao, bambina!
Ti voglio bene da morire!
Ciao! Ciao!

Ciao, ciao, bambina, non ti voltare
Non posso dirti rimani ancor
Vorrei trovare parole nuove
Ma piove, piove sul nostro amor

mercoledì 16 maggio 2012

L’insetto - Pablo Neruda


Dai tuoi fianchi ai tuoi piedi
voglio fare un lungo viaggio.
Son più piccolo di un insetto.
Vado per queste colline,
son colore d’avena,
hanno tracce sottili
che solo io conosco,
centimetri bruciati,
pallide prospettive.
Qui c’è una montagna.
Mai uscirò da essa.
Oh, che muschio gigante!
È un cratere, una rosa
di fuoco inumidito!
Per le tue gambe discendo
filando una spirale
o dormendo nel viaggio
e giungo alle tue ginocchia
di rotonda durezza
come alle cime dure
di un chiaro continente.
Verso i tuoi piedi scivolo
alle otto aperture,
dalle tue dita acuminate
lente, peninsulari,
e da esse al vuoto
del lenzuolo bianco
cado, cercando cieco
e affamato il tuo contorno
di anfora bruciante!

Le bugie, orribili mostri


«Non si sfugge alla falsità, alle bugie. O meglio, si può sfuggire per un po', poi, quando meno ce lo si aspetta, riaffiorano, non sono più docili come nel momento in cui le hai dette, apparentemente innocue, no; nel periodo di lontananza si sono trasformate in orribili mostri, in orchi mangiatutto. Le scopri e, un secondo dopo, vieni travolto, divorano te e tutto quello che ti sta intorno con un'avidità tremenda.» (Susanna Tamaro)

mercoledì 9 maggio 2012

Il Cile - Cemento armato


Anche questa è vita: respirare i silenzi spietati di una donna che hai perso.
Quando il freddo di tutto l’inverno brucia più dell’inferno e ti guardi dentro e capisci che qualcosa hai sbagliato.

Anche questa è vita: vagabondi e innamorati a una stazione, in un cestino o in un abbraccio c’è uguale immersione. Così acido è il sapore di una delusione.

Anche questa è vita:un lavoro che non sopporti ma che devi fare, perché senza uno stipendio sei un difetto sociale, Perché crepi per consumare e consumi crepando.

Anche questa è vita: ritrovarsi in una rissa di sabato sera, come sfondo le luci blu di una sirena. Mentre scappi e tutto intorno è una nuvola nera.

Anche questa è vita: ascoltare i politici che fanno chiari discorsi, che il paese ha bisogno soltanto di iene ghignanti,di pagliacci da televisione e dettagli eleganti.

Anche questa è vita: ingoiare una polaroid di carta vetrata, regressione in chiave etilica di un’altra giornata. Non potresti mai capire quanto ti ho amata.

Dove sei? Mi hai lasciato in un oceano di filo spinato.
Io ti ho dato prati di viole e tu cemento armato.
Dove sei? Mi hai lasciato in un oceano di filo spinato.
Io ti ho dato prati di viole e tu cemento armato…cemento armato
cemento armato.

L'amicizia è amore?

«Nessun essere umano può evitare di innamorarsi» aveva replicato lui. «Tanti lo negano, ma l'amicizia probabilmente è la forma più comune di amore.»

Stieg Larsson - La regina dei castelli di carta

giovedì 3 maggio 2012

L'anima e la frutta

Solo se sarai disposto, con la fatica il sudore ed il sacrificio, a svuotare completamente la cesta dalla frutta secca e marcia potrai riempirla di nuova frutta.
Una sola dimenticanza, per quanto piccola, lascerà la cesta sporca e l’inevitabile certezza di far marcire nuovamente il tutto.

venerdì 27 aprile 2012

Lettura di Osho

Perché è così difficile essere in relazione con l'altro? Perché tu non sei ancora. In te c'è un vuoto interiore e hai paura che se ti mettessi in relazione con qualcuno, prima o poi il tuo vuoto interiore diventerebbe palese. Di conseguenza ti senti più sicuro se mantieni una certa distanza dalla gente così almeno puoi fingere di essere. Tu non sei, non sei ancora nato, sei solo un'opportunità, non sei ancora un appagamento e solo due persone appagate possono mettersi in relazione tra loro. Mettersi in relazione con l'altro è una delle cose più grandi della vita. Stabilire un rapporto significa amare, mettersi in relazione significa condividere, ma prima che tu possa condividere devi avere e prima di poter amare è necessario che tu sia colmo d'amore. Due semi non possono mettersi in relazione tra loro, sono chiusi in se stessi. Due fiori possono mettersi in relazione tra loro. Se si comprendono queste semplici evidenze non importa che tu sia sposato oppure no. Tu e il tuo compagno potete vivere in coppia dandovi spazio a vicenda senza interferire mai nella vostra reciproca individualità.

giovedì 26 aprile 2012

Le cicatrici dell'anima

«Se le cose fossero andate avanti così, avrebbe potuto lasciare l'ospedale con una cicatrice sul cuoio capelluto ma senza altre complicazioni. Su quali cicatrici le fossero invece rimaste dell'anima il dottore non poteva pronunciarsi.»

Stieg Larsson - La regina dei castelli di carta

Il confine inespresso (25 aprile 2012)

«Annika lo conosceva e sapeva che era leale oltre il limite della stupidità con le persone che considerava amiche, anche se avevano torto marcio. Mikael poteva accettare molte stupidaggini. Ma c'era un confine inespresso che non si poteva varcare con lui. Dove passasse esattamente questo confine sembrava dipendere da persona a persona, ma in qualche occasione Mikael aveva rotto definitivamente con amici che avevano fatto qualcosa che lui giudicava immorale o comunque inaccettabile. In tali circostanze diventava inflessibile. La rottura era totale, per sempre, e indiscutibile. Mikael non rispondeva neppure al telefono, anche se la persona in questione chiamava per chiedere perdono in ginocchio.»

Stieg Larsson - La regina dei castelli di carta

martedì 24 aprile 2012

La delusione (23 aprile 2012)

«Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo»

(Oriana Fallaci - Un cappello pieno di ciliege)

lunedì 19 marzo 2012

Riccardo Rossi - Lettera di un padre alla propria figlia



Oggi parliamo bene di un uomo che non viene considerato molto, ma che a un certo punto della sua vita NON ha preso una decisione e ha fatto comunque un figlio, o magari meglio per lui, una figlia, ed è a questa ragazza che vorrei parlare...
Quando parliamo di quest'uomo che ci conosce un po' meglio solo da grandi dobbiamo considerare sempre il fatto che parliamo di un bambino che diventa ragazzo e poi uomo suo malgrado, ma non diventa mai adulto e tutte le cose della vita gli cadono addosso anche se lui non vorrebbe, perché sa di doverle affrontare senza sapere come.
È quell'uomo che a volte non ha un posto dove stare a casa, perché torna sempre per ultimo, e solo da vecchio lo trovi sempre sulla poltrona con un giornale e ti farà finalmente tenerezza: perché tuo padre è quell'uomo che ti ha insegnato ad andare in bicicletta tenendoti il sellino da dietro per non farti cadere.
È quell'uomo del quale ti ricordi solo all'ultimo momento di farti una foto con lui ai tuoi compleanni e se invece al suo ti scordi di fargli gli auguri non ci rimarrà male perché lui lo sa che non l'hai fatto apposta.
Sappi che quell'uomo, quando uscirai per la prima volta con un ragazzo, non dormirà tutta la notte aspettando il tuo ritorno, e il giorno dopo non ti chiederà come è andata non perché non gli interessa ma perché ha paura che tu ti sia trovata bene con un ragazzo che con te non c'entra niente.
È quell'uomo che quando trovi una sua foto da giovane, ti sembra sempre fichissimo e ti dispiace di non averlo conosciuto allora quando faceva lo scemo con tua madre.
È un uomo che ogni volta che esce con la macchina spera che piova per incontrarti e darti un passaggio.
Tuo padre è quell'uomo che quando tornavi troppo tardi ti sgridava ma dentro ti voleva solo abbracciare.
È quell'uomo che può litigare con chiunque per tutta la vita ma con te vorrà sempre fare pace in un attimo perché è quell'uomo che ti amerà come non ha mai amato niente nella sua vita.
Tuo padre è quell'uomo che quando ti sposerai compierà l'ultimo sacrificio che la vita gli chiede: portarti all'altare e guardarti da dietro mentre ti lascia la mano...
E ricordati, cara figlia mia, che se una volta, quando sarai una donna, dovessi attraversare un momento difficile in cui ti sentirai sola come mai ti è successo e non troverai nessuno accanto, dovrai girare la testa per guardare dietro di te.
E troverai un uomo solo. Tuo padre.

martedì 31 gennaio 2012

Big Kahuna. Il monologo


Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.

I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

Train de vie - Monologo del pazzo



Dio creò l’uomo a sua immagine…
È bello: Schloime a immagine di Dio.
Ma chi l’ha scritta questa frase nella Torah?
L’uomo. Non Dio, l’uomo.
L’ha scritta senza modestia, paragonandosi a Dio.
Dio forse ha creato l’uomo, ma l’uomo, l’uomo, il figlio di Dio, ha creato Dio solo per inventare se stesso…
L’uomo ha scritto la Bibbia per paura di essere dimenticato, infischiandosene di Dio…
Noi non amiamo e non preghiamo Dio, ma lo supplichiamo.
Lo supplichiamo perché ci aiuti a tirare avanti: cosa ci importa di Dio per come è?
Ci preoccupiamo solo di noi stessi.
Allora la questione non è solo sapere se Dio esiste, ma se noi esistiamo.

lunedì 16 gennaio 2012

Atomi e programmi

«...l'assemblaggio di atomi per comporre nuove molecole è assai simile alla compilazione di un programma per computer a partire da singole linee di codice. E i programmi per computer non riescono mai al primo colpo. I programmatori devono sempre ripassare tutto e correggere. E anche quando un programma è stato compilato non funziona mai come si deve al primo tentativo, e neppure al secondo. E neppure al centesimo. Occorre tornarci sopra più volte, pressoché all'infinito»

(PREDA - Michael Crichton)